Compagnia

Chi siamo

Coltivare il deserto

Bottega degli Apocrifi nasce a Bologna nel 2000 dall’incontro di tre studenti universitari che si stanno formando nelle discipline teatrali e un musicista studente al Conservatorio.

Nel 2004 la compagnia teatrale compie una migrazione controcorrente e si trasferisce da Bologna a Manfredonia, città d’origine di alcuni membri del gruppo, con l’obiettivo politico di coltivare il deserto, che meno d’effetto suonerebbe “per portare il mestiere del teatro dove non c’era”, scommettendo che il teatro possa essere un lavoro anche in Italia, anche a Sud.

La fortuna è che il teatro, per definizione, non lo si può fare da soli: chi sta sul palco non ha ragion d’essere se non c’è almeno una persona in platea… è un atto creativo fondato sulla relazione.

2000

Bottega degli Apocrifi nasce a Bologna dall’incontro di tre studenti universitari che si stanno formando nelle discipline teatrali e un musicista studente al Conservatorio.

2004

La compagnia teatrale compie una migrazione controcorrente e si trasferisce da Bologna a Manfredonia.

2008

Partecipiamo al Bando per la gestione del Teatro Comunale di Manfredonia; una compagnia teatrale inizia così a gestire uno spazio pubblico.

2008

Del tutto inaspettatamente pochi mesi dopo la Regione Puglia ha emanato il bando dei Teatri Abitati: cioè teatri pubblici gestiti da compagnie, che ne facessero il loro luogo di produzione, ma anche un presidio culturale territoriale.

2010

La compagnia debutta col suo primo spettacolo per le nuove generazioni, Nel bosco addormentato, con cui vince il premio Eolo, la Rosa d’oro del Festival di Padova e l’Uccellino azzurro del festival di Molfetta.

Oggi

La compagnia è inserita nell’Albo dello Spettacolo della Regione Puglia e riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e sperimenta, dal 2010, progetti di formazione internazionali col sostegno della Comunità Europea.

Questo abbiamo cercato di essere a Manfredonia: Istigatori delle relazioni. Abbiamo deciso di STARE.

È stato allora che questa parola per noi ha cambiato destinazione d’uso e da verbo che indica sedentarietà è diventata sostantivo che indica azione, “lo stare” è diventato una condicio sine qua non, non solo del nostro lavoro sul territorio, ma anche della nostra ricerca artistica.

Le Residenze dei teatri abitati hanno dato un nome (e delle risorse, particolare non irrilevante) a quello che in Puglia noi e altre compagnie stavano già facendo per vocazione naturale: tentare di incidere con la pratica artistica sulla qualità della vita di un territorio.

Puntiamo alla creazione di una comunità teatrale capace di tenere accesa la coscienza.

Guglielmo Minervini, una delle più belle figure umane e politiche della Puglia contemporanea, che ci ha lasciato troppo presto, quando lo abbiamo invitato a Manfredonia per un convegno sulla figura di Don Milani ha detto: “L’incardinarsi in un posto specifico, l’assumere un dialetto non significa chiudersi al mondo: diventa una feritoia attraverso cui – se accendi il cervello, se riattivi una coscienza vigile si può vedere tutto”

Il Team

Il teatro come relazione

Cosimo Severo

Regia

Direzione artistica

Stefania Marrone

Drammaturgia

Responsabile progetti

Fabio Trimigno

Creazione musicale

Progetti per la scuola

Gabriella Trecca

Amministrazione

Luca Pompilio

Tecnico

Spazio teatrale

Giovanni A. Salvemini

Attore

Animatore e illustratore

Micaela Granatiero

Segreteria organizzativa

Napoleone Zavatto

Ufficio Scuola

Rosalba Mondelli

Attrice

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