“Rigenera” è la Stagione di Prosa 2014-2015 del Teatro Comunale “Lucio Dalla” di Manfredonia. L’Assessore alle Politiche culturali della Città di Manfredonia, Paolo Cascavilla, così presenta la Stagione.
<<La storia ha conosciuto molti periodi in cui lo spazio pubblico si restringe, diviene incerto e le persone chiedono protezione, si rinchiudono a difendere pochi interessi particolari. Si parla di poche cose e sono sempre le stesse. Forse il nostro tempo è segnato da queste caratteristiche.
I Greci ritenevano che solo il dialogo che si occupa delle cose del mondo, il corretto scambio di parole può unire i cittadini in una polis. “Il mondo non è umano perché è fatto da essere umani, e non diventa umano solo perché la voce umana risuona in esso, ma solo quando è diventato oggetto di dialogo” (H. Arendt).
L’onesto e il retto conversar cittadino – dice Leopardi – è un elemento fondamentale della società. Ma in Italia, sostiene, “il passeggio, gli spettacoli e le Chiese sono le principali occasioni di società che hanno gli italiani…”. E gli argomenti e i comportamenti dominanti sono il riso, il cinismo, i pettegolezzi… E fanno tutto per assuefazione, imitazione.
Ora la conoscenza si crea tramite la “conversazione”. La conoscenza collettiva è legata a eventi, opinioni, costumi, ma è fatta soprattutto da persone che amano conversare sulle cose del mondo. E la conversazione pone al centro la parola, che trasforma, che rigenera, commuove, fa sognare, apre altri mondi.
Questa stagione di prosa racconta i mondi di amori impossibili, le visioni degli scarti umani e di coloro che hanno saputo coltivare un sogno, che lottano contro i limiti del corpo, o di chi sogna solo un bacio, o di chi davanti a una siepe riesce a costruire l’infinito. E ancora racconta di chi prova a coprire la realtà con un velo e di chi lo squarcia, gli ideali, le solitudini nei rapporti umani… E al centro la parola.
Forse la crisi di cui si parla sempre e ovunque è la crisi della parola, che ha perduto senso, calore, tenerezza, nesso etico, pietas.
La letteratura, il teatro sono inutili. Come l’amore, non hanno il potere di costringere, ma sono le uniche possibilità per restare umani, per avere dignità, per sconfiggere le paure e resistere alla perdita della memoria. La letteratura, il teatro sono inutili, ma … un mondo senza letteratura “è un mondo senza desideri, nè ideali, nè disobbedienza, un mondo di automi privati di ciò che rende umano un essere umano: la capacità di uscire da se stessi e trasformarsi in un altro, in altri, modellati dall’argilla dei nostri sogni” (Vargas Llosa)>>.