Quando l'amore è troppo
Scheda produzione Bottega degli Apocrifi


QUANDO L’AMORE È TROPPO
Storie di Santi, Soldati e Pellegrini
testo di Stefania Marrone
con Giuseppe Ciciriello
musiche originali eseguite in scena dall’autore Fabio Trimigno (violino), e da Giovanni Antonio Salvemini (chitarra)
regia Cosimo Severo
Un evento cruciale per la storia della Puglia e di tutto il Mezzogiorno parte dalla grotta di San Michele Arcangelo sul Monte Gargano.
L’incontro tra Melo da Bari e i Normanni, raccontato con ironia e semplicità da un narratore singolare, forse il custode del luogo, forse il custode delle cicliche debolezze dell’animo umano che attraversano questa storia.
Richiede animo narrare ciò che la stirpe normanna ha compiuto, comincia così il poema “Res gesta normannorum” di Guglielmo Appulo.
Richiede animo narrare ciò che la stirpe normanna ha compiuto, perché la realtà supera sempre la fantasia.
Perché a raccontare che, davanti alla grotta dell’Arcangelo Michele, un gruppo di pellegrini giunti a farsi lavare i peccati, mentre pregava aspettando il suo turno per entrare, ha fatto un accordo per l’invasione della Puglia … qualcuno potrebbe faticare a crederci.
Questa è la storia di un uomo che vuole libertà per suo figlio.
“Per i figli combattono i padri” dice Melo da Bari ai pellegrini Normanni davanti alla grotta dell’Angelo.
Questa è la storia di un figlio chiamato a continuare la guerra di suo padre.
“La guerra dei padri per la pace dei figli, perché combattano in nome dei padri dopo”.
Una ballata di guerra per uomini che sognano la pace…
La programmazione delle nostre produzioni
maggio 2023

Informazioni
Compagnia Bottega degli Apocrifi liberamente ispirato a Charles Perrault, ai fratelli Grimm, a Tahar Ben Jelloun, a Giambattista Basile, a Italo Calvino e a tutti coloro che un giorno nel bosco
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Informazioni
Compagnia Bottega degli Apocrifi
liberamente ispirato a Charles Perrault, ai fratelli Grimm, a Tahar Ben Jelloun, a Giambattista Basile, a Italo Calvino e a tutti coloro che un giorno nel bosco hanno incontrato la Bella Addormentata e ce l’hanno raccontato
drammaturgia Stefania Marrone, Cosimo Severo
musiche originali Fabio Trimigno
con Bakary Diaby, Raffaella Giancipoli, Miriam Fieno, Matteo Miucci, Fabio Trimigno;
disegno luci Giuseppe De Luca
datore luci Luca Pompilio
regia Cosimo Severo
La fata Bianca, la più bella, sola e potente fata del regno appare nel sogno della Regina e le promette che avrà la figlia che tanto desidera e che lei sarà la sua madrina.
Cosa succede quando un sogno si avvera?
Nel castello la fata Brutta, chiacchierona e smemorata, e la fata Muta, che ha una classe che manda in bestia la sua sgraziata collega, preparano il corredino e i festeggiamenti. La fata Brutta si occupa degli inviti, si sforza di ricordarsi tutti, proprio come ha detto la regina, di non dimenticare nessuno, fosse pure la persona più antipatica del regno…
PREMIO EOLO MIGLIORE NOVITÀ (2011)
PREMIO UCCELLINO AZZURRO (2011)
PREMIO ROSA D’ORO (2010)
SPUNTI DIDATTICI
La fascia di età è particolarmente elastica poiché lo spettacolo racchiude differenti livelli di visione e di comprensione:
– la lineare trama della storia, che permette di riconoscere la versione classica della fiaba;
– la contaminazione della fiaba dei fratelli Grimm con versioni antiche come quella di Gianbattista Basile e contemporanee come quelle di Tahar Ben Jelloun;
– la presenza di umorismo e l’elaborazione ironica della realtà come strumenti di lettura del contesto;
– la componente nonverbale come linguaggio narrativo;
– le citazioni e i rimandi cinematografici, che coglie solo un pubblico più adulto;
– tematiche prevalenti su cui fare, se possibile, un discorso pre e uno post spettacolo:
a) il male come reazione alla solitudine (la maledizione della fata non invitata);
b) la capacità di autodeterminarsi rispetto al destino.
Data e Ora
Mercoledì, 31 maggio 2023 | 17:00
Luogo
Satriano di Lucania