

Nel bosco addormentato
Scritto da Stefania Marrone e Cosimo Severo
Regia Cosimo Severo,
Musiche originali Fabio Trimigno, Luca Lalla, Vincenzo Raddato.
Scene e costumi Iole Cilento e Porziana Catalano
Disegno Luci Giuseppe De Luca
Produzione Bottega degli Apocrifi
con il contributo di Regione Puglia, Ministero alle Attività e ai Beni Culturali
Anno 2010
La fata Bianca, la più bella, sola e potente fata del regno appare nel sogno della Regina e le promette che avrà la figlia che tanto desidera e che lei sarà la sua madrina.
Cosa succede quando un sogno si avvera?
Nel castello la fata Brutta, chiacchierona e smemorata, e la fata Muta, che ha una classe che manda in bestia la sua sgraziata collega, preparano il corredino e i festeggiamenti.
La fata Brutta si occupa degli inviti, si sforza di ricordarsi tutti, proprio come ha detto la regina, di non dimenticare nessuno, fosse pure la persona più antipatica del regno… la festa è un successo, a parte quel brivido freddo all’improvviso dietro la schiena, a parte quella figura che guarda minacciosa la carrozzina della principessa, a parte che la fata Brutta si è ricordata di invitare tutti tranne la fata Bianca, che adesso porta il suo dono alla bambina: “quando la principessa compirà 16 anni si pungerà il dito con un ago da cucito e morirà”.
La fata Brutta, ottiene che la principessa non muoia ma dorma per cento anni in attesa che l’amore la risvegli, perché di questo è sicura “l’amore vero esiste”.
La luna, nera come la notte, parla e veglia e vede allontanare dal regno tutti i fusi e gli aghi.
La due fate madrine custodiscono la principessa dentro al castello e il giorno del suo sedicesimo compleanno, quando il destino arriva puntuale all’appuntamento, la principessa non lo riconosce. Si punge e cade in un sonno profondo.
Tutti si addormentano insieme a lei, tranne la Fata Bianca che resta di fianco alla principessa a regalarle i sogni più belli, sogni che le sembrino più vivi della realtà, sogni che le facciano dimenticare di svegliarsi.
La luna, che non dorme mai, conta cento anni e vede arrivare tanti principi invano. Finché da una terra lontana arriva un uomo nero come la notte, che per l’emozione non riesce a stare fermo e zitto. Non sappiamo se fosse un principe prima, di sicuro lo diventa quando la principessa si sveglia e corrisponde il suo amore.
Produzione vincitrice di:
- Premio Eolo – migliore novità 2010
- Premio Rosa d’oro – Festival di Padova 2011
- Premio Uccellino Azzurro – Festival ti Fiabo e ti Racconto (2011)
La programmazione delle nostre produzioni
maggio 2023

Informazioni
Compagnia Bottega degli Apocrifi liberamente ispirato a Charles Perrault, ai fratelli Grimm, a Tahar Ben Jelloun, a Giambattista Basile, a Italo Calvino e a tutti coloro che un giorno nel bosco
Altro
Informazioni
Compagnia Bottega degli Apocrifi
liberamente ispirato a Charles Perrault, ai fratelli Grimm, a Tahar Ben Jelloun, a Giambattista Basile, a Italo Calvino e a tutti coloro che un giorno nel bosco hanno incontrato la Bella Addormentata e ce l’hanno raccontato
drammaturgia Stefania Marrone, Cosimo Severo
musiche originali Fabio Trimigno
con Bakary Diaby, Raffaella Giancipoli, Miriam Fieno, Matteo Miucci, Fabio Trimigno;
disegno luci Giuseppe De Luca
datore luci Luca Pompilio
regia Cosimo Severo
La fata Bianca, la più bella, sola e potente fata del regno appare nel sogno della Regina e le promette che avrà la figlia che tanto desidera e che lei sarà la sua madrina.
Cosa succede quando un sogno si avvera?
Nel castello la fata Brutta, chiacchierona e smemorata, e la fata Muta, che ha una classe che manda in bestia la sua sgraziata collega, preparano il corredino e i festeggiamenti. La fata Brutta si occupa degli inviti, si sforza di ricordarsi tutti, proprio come ha detto la regina, di non dimenticare nessuno, fosse pure la persona più antipatica del regno…
PREMIO EOLO MIGLIORE NOVITÀ (2011)
PREMIO UCCELLINO AZZURRO (2011)
PREMIO ROSA D’ORO (2010)
SPUNTI DIDATTICI
La fascia di età è particolarmente elastica poiché lo spettacolo racchiude differenti livelli di visione e di comprensione:
– la lineare trama della storia, che permette di riconoscere la versione classica della fiaba;
– la contaminazione della fiaba dei fratelli Grimm con versioni antiche come quella di Gianbattista Basile e contemporanee come quelle di Tahar Ben Jelloun;
– la presenza di umorismo e l’elaborazione ironica della realtà come strumenti di lettura del contesto;
– la componente nonverbale come linguaggio narrativo;
– le citazioni e i rimandi cinematografici, che coglie solo un pubblico più adulto;
– tematiche prevalenti su cui fare, se possibile, un discorso pre e uno post spettacolo:
a) il male come reazione alla solitudine (la maledizione della fata non invitata);
b) la capacità di autodeterminarsi rispetto al destino.
Data e Ora
Mercoledì, 31 maggio 2023 | 17:00
Luogo
Satriano di Lucania