

di e con Fabio Trimigno
guida alla stesura drammaturgica Stefania Marrone
musiche Fabio Trimigno, eseguite dal vivo dall’autore (violino, violino tromba, sega musicale, percussioni)
spazio scenico e luci Cosimo Severo
datore luci Luca Pompilio
regia Fabio Trimigno
Mio padre e io arriva quando un musicista che improvvisamente non poteva più suonare in pubblico e non sapeva quando sarebbe tornato a farlo, si è tuffato penna alla mano nel suo rapporto con la musica.
E ha scoperto che quella penna era in grado di scavare a fondo, molto a fondo, dove mai avrebbe creduto e dove forse non avrebbe voluto. Da quella penna sono apparsi su carta le vie del quartiere, la bottega del fabbro dove un gallo domestico in piena luce mangiava trucioli di ferro mentre un bambino faceva i suoi primi esercizi sul violino sotto una luce a neon intermittente, il primo ricevendo gratuitamente e l’altro inseguendo faticosamente l’approvazione du Mastr Sardon, il più bravo fabbro dal Gargano a Milano.
Ricordi netti per un racconto vivido e ironico sui padri che indicano con ostinazione la via, quasi dimenticando che l’unico modo che i figli hanno di tramandare il loro insegnamento è quello di tradirlo.
Mio padre e io è la storia di un tradimento, quello delle aspettative: un padre che stava crescendo un professore di musica buono per dare lezioni e nipotini che avrebbero completato la sua vecchiaia si ritrova davanti un artista, che dell’artista ha tutte le qualità, anche il precariato, sposato sì (come certo lui gli aveva insegnato con la ferrea distinzione dei ruoli familiari), ma con un altro uomo.
Un padre e un figlio che oggi hanno poco in comune e niente da dirsi, eppure continuano a ritrovarsi in teatro, uno sotto le luci del palco e uno al buio mescolato nel pubblico, a godere della musica che li unisce da sempre.
Altre nostre produzioni
La programmazione delle nostre produzioni
maggio 2023

Informazioni
Compagnia Bottega degli Apocrifi liberamente ispirato a Charles Perrault, ai fratelli Grimm, a Tahar Ben Jelloun, a Giambattista Basile, a Italo Calvino e a tutti coloro che un giorno nel bosco
Altro
Informazioni
Compagnia Bottega degli Apocrifi
liberamente ispirato a Charles Perrault, ai fratelli Grimm, a Tahar Ben Jelloun, a Giambattista Basile, a Italo Calvino e a tutti coloro che un giorno nel bosco hanno incontrato la Bella Addormentata e ce l’hanno raccontato
drammaturgia Stefania Marrone, Cosimo Severo
musiche originali Fabio Trimigno
con Bakary Diaby, Raffaella Giancipoli, Miriam Fieno, Matteo Miucci, Fabio Trimigno;
disegno luci Giuseppe De Luca
datore luci Luca Pompilio
regia Cosimo Severo
La fata Bianca, la più bella, sola e potente fata del regno appare nel sogno della Regina e le promette che avrà la figlia che tanto desidera e che lei sarà la sua madrina.
Cosa succede quando un sogno si avvera?
Nel castello la fata Brutta, chiacchierona e smemorata, e la fata Muta, che ha una classe che manda in bestia la sua sgraziata collega, preparano il corredino e i festeggiamenti. La fata Brutta si occupa degli inviti, si sforza di ricordarsi tutti, proprio come ha detto la regina, di non dimenticare nessuno, fosse pure la persona più antipatica del regno…
PREMIO EOLO MIGLIORE NOVITÀ (2011)
PREMIO UCCELLINO AZZURRO (2011)
PREMIO ROSA D’ORO (2010)
SPUNTI DIDATTICI
La fascia di età è particolarmente elastica poiché lo spettacolo racchiude differenti livelli di visione e di comprensione:
– la lineare trama della storia, che permette di riconoscere la versione classica della fiaba;
– la contaminazione della fiaba dei fratelli Grimm con versioni antiche come quella di Gianbattista Basile e contemporanee come quelle di Tahar Ben Jelloun;
– la presenza di umorismo e l’elaborazione ironica della realtà come strumenti di lettura del contesto;
– la componente nonverbale come linguaggio narrativo;
– le citazioni e i rimandi cinematografici, che coglie solo un pubblico più adulto;
– tematiche prevalenti su cui fare, se possibile, un discorso pre e uno post spettacolo:
a) il male come reazione alla solitudine (la maledizione della fata non invitata);
b) la capacità di autodeterminarsi rispetto al destino.
Data e Ora
Mercoledì, 31 maggio 2023 | 17:00
Luogo
Satriano di Lucania